Inverno, 1943. Martina, unica figlia di una povera famiglia di contadini, ha 8 anni e vive alle pendici di Monte Sole. Anni prima ha perso un fratellino di pochi giorni e da allora ha smesso di parlare. La mamma rimane nuovamente incinta e Martina vive nell'attesa del bambino che nascerà, mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile, stretti fra le brigate partigiane del comandante Lupo e l'avanzare dei nazisti. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il bambino viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.
Gli occhi di Martina sono la telecamera con la quale Giorgio Diritti vuole riprendere la sua storia. La bambina, nella sua innocente impotenza e nei suoi silenzi, assiste alla lotta della sua famiglia e del gruppo di persone che poi fu vittima della strage.
Diritti si dimostra un ottimo regista, da un'impronta forte di realismo al film riuscendo a non trascurare l'aspetto emotivo, mantenuto vigile dalle sue inquadrature ad effetto e dalle splendide panoramiche sul paesaggio di campagna. Film coraggioso che ha premiato l'audacia di Diritti nel voler rappresentare una tragedia realmente accaduta riuscendo a non intaccare il modello di racconto filmico.
L'uomo che verrà è uno dei film preferiti dalla critica ed è già stato riconosciuto di interesse culturale nazionale.
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